Pagina:Flora medico-economica.djvu/208

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Crittogamia Funghi.

si è usato con grand’avvantaggio nella cura del gozzo, per cui nella Svizzera sono stati liberati da tal mostruosità gran numero d’individui. Sgraziatamente essendosi usato di tal rimedio da medici ignoranti, che l’hanno somministrato senza le convenienti precauzioni, onde ne risultarono gravissimi accidenti, è quasi trascurato. Anche prima della scoperta del iodio fu usato senza conoscerlo con profitto bruciando le spugne ed applicandovi la polvere che ne risultava, col nome di Etiope vegetabile. CCXXXII. Boleto. Fungo vario, per lo più convesso, o piano a guancialetto; nella parte di sotto poroso per i molti tubi uniti insieme. 293. B. ignario. Soveroso, duro, cappello dimezzato, sessile, grosso ottuso, quasi liscio, ferrugineo-cinericcio col margine e pori convessi piccoli color di canella. Boletus ignarius. It. Lingua cattiva di susino e di melo, Fungo di esca. Ver. Fongo d’arbul, F. de susinar, F. de Pomar. Trovasi sui tronchi dei salici, dei frassini, dei peri, dei meli, dei Ciliegi, dei Pruni. Si può farne esca, ma non è così buono come quello dei fagi, o delle quercie, che è il Boletus fomentarius Linn., colla sostanza legnosa del quale, toltane la crosta e la parte tubulosa pestata con maglietti di legno per renderla più sottile ed imbevuta d’una soluzione di nitro, si ha l’esca che serve ad aumentare il fuoco, ed a fermare le emorragie.