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avviò per uscire con le signorine, e io le seguii col cuore pesante. Eravamo nel piccolo corridoio scuro e stretto che serve d’ingresso all’albergo, quando un violento acquazzone strepitò fuori sulla piazza. Il vecchio professore dovette fermarsi. Egli e miss Bertha guardavano, stando sulla porta, il cielo tutto bianco e le oblique righe della pioggia.

Io mi levai silenziosamente il ramoscellino d’arancio dall’occhiello e lo porsi a miss Harriet. Ella lo prese pure silenziosamente, ne staccò una foglia, se l’accostò alle labbra, me la diede e si nascose il resto in seno. Allora cercai segretamente la sua mano che segretamente rispose alla mia stretta.

Guardavamo anche noi in quel momento nella piazza, ma senza sapere se vi splendesse il sole o vi cadesse la pioggia. Quando, dopo qualche momento, ella ritirò dolcemente la sua mano, le vidi lagrime negli occhi. La pioggia cessò; la barca fu presto trovata.

— Credo che La debbo ringraziare, — mi disse finalmente il signor Forest nel congedarsi da me. Miss Harriet non mi disse nulla. Solo mi guardò