Pagina:Folengo, Teofilo – Opere italiane, Vol. III, 1914 – BEIC 1822407.djvu/146

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25Or vola scarco sotto al ciel sereno.
Trovar bisogna un simile governo,
che il troppo audace legno tenga a freno.
Voi solo, assunto dal senato eterno,
per secretezza del mistero santo,
30che non cognobbe il mondo, e men l’inferno,
voi voglio, o buon Gioseppe, il qual col vanto
il nome ancor di giusto avete eguale
scelto ad onor, che non ne fu mai tanto.
Non senza voi la barca mia carnale
35varcar di spirto il pelago presume,
né dell’antenna sciórre al vento l’ale.
Del trino ed uno inaccessibil Nume
il mar non tento, no, ché a tanto corso
remi non ho, né a tanto volo piume.
40Di profezie piú segni ho fin qua scorso:
or per un mar tranquillo d’umiltate
date, vi prego, al mio timon soccorso.
Se questo arcano acquisto a me narrate,
a me che vi son fatto partegiano,
45che pur le spalle al mondo ho giá voltate;
s’io per voi sento, intendo e pongo mano
nella chiarezza di quest’atto immenso,
che il divin groppo è avvinto con l’umano;
d’un tanto beneficio in ricompenso,
50a questo vostro Figlio un tempio faccio,
l’altar vi addrizzo ed offrovi l’incenso.
Non tempio a mano fatto, non impaccio
de’ buoi, capre, vitelli, odori e fumi,
ma dentro al cuor mel tolgo, e lo vi abbraccio.
55Erano spenti giá gli erranti lumi
del cielo all’apparir del lor piú grande,
ch’alluma piani, monti, mari e fiumi;
cd ecco in Betleém da varie bande
d’uomini e donne un popolo s’addossa
60lá ’ve non so ch’editto al lor si spande.