Pagina:Folengo, Teofilo – Opere italiane, Vol. III, 1914 – BEIC 1822407.djvu/158

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Gioseppe allora ed io come sepolti
140stavam fra due massicce ròcche soli,
non molto lunghe da Madonna tolti.
Qui d’aure i fiati e degli uccelli i voli
eran del luogo il strepito piú grande,
si ch’ogni spirto par se ne consoli.
145Disturbo quivi appar da mille bande,
si che buona cagione in pronto s’ebbe
alle piú giorni fatte mie domande.
— Alle promesse — dissi — star si debbe.
Vorrei che le servaste. — Allor m’intese
15° h padre giusto; e, poi che in spirto crebbe,
alto principio a sue parole apprese.