Pagina:Folengo, Teofilo – Opere italiane, Vol. III, 1914 – BEIC 1822407.djvu/220

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Però stan lor persone fuor distese,
140l’anime dentro alzate, e veggon schietto
il perché Dio qui s’ombra in vii arnese.
L’asino, il bove, il ruinoso tetto
a lor son in quel punto un ciel aperto,
né tórsi unque vorrian di tanto aspetto.
145Alfin, siccome a Dio fatt’uomo e a certo
re, sacerdote e che sostien martiro,
salute uni versai, gli ebber offerto
incenso, mirra ed òr: poi se ne giro.