Pagina:Folengo, Teofilo – Opere italiane, Vol. III, 1914 – BEIC 1822407.djvu/251

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Non di vii fronda piú coperto il nudo,
de la iustizia tua mi represento
al santo trono quando e tuona e chiama:
ma, di candida stola ornata e bella,
fregiata ancor di que’ potenti merli,
c’han le chiavi del cielo e de l’inferno,
son vaga agli occhi del mio Padre eterno.
Fa’ dunque, mio Segnor, fa’ che si oda
per le sonore tue celesti trombe
publicarsi la santa alta novella,
tremenda ne l’inferno, in terra lieta,
stupenda in ciel fra’ tuoi beati còri,
come, send’io da te si altamente
ed eletta e purgata e assunta e unita,
mi esalti si, che al tuo unico Figlio
mi fai conforme e poco men che eguale.
Vive fiamme di amor, angeli santi,
di si alto misterio alti ministri,
scoprite voi questi profundi abissi,
fate voi resonar l’eterne lodi,
rendete voi le grazie, eterni onori,
coi santi vostri alti concetti immensi,
con le tacite vostre ardenti lingue,
con le alte voci del silenzio eterno !

Detto questo, si nasconderá la Natura umana; e, aprendosi il cielo, compariranno dui angiolini, che scenderanno con una corona in mano a Maria Vergine, accompagnati da tre angeli de la destra e tre altri de la sinistra, che cantiranno essi angiolini «O gloriosa domina !», ed alternamente con detti sei angeli, cioè un verso essi due soli ed un altro tutti otto, col tramezzo delli istrumenti che li sei angeli portiranno.

I DUE ANGIOLINI.

O gloriosa domina,
excelsa super sidera,
qui te creavit provide
lactasti sacro ubere.