Pagina:Folengo, Teofilo – Opere italiane, Vol. III, 1914 – BEIC 1822407.djvu/278

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2°) che conseguentemente il testo dei codd. era pieno zeppo di spropositi, alcuni dei quali devono imputarsi certamente al Folengo stesso;

3°) che egli, per altro, ci consigliava, non giá di sostituire puramente e semplicemente al testo dei codd. quello genuino, ma di rabberciare quanto meglio si poteva l’uno col sussidio dell’altro. Ed egli stesso, aggiungendo cortesia a cortesia, ci forniva il rabberciamento, che abbiam dato sopra nel testo.