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capitolo settimo 125


8
Qui nacque Orlando, l’inclito barone;
qui nacque Orlando, senator romano:
qui nacque Orlando, forte campione;
qui nacque Orlando, grande capitano;
qui nacque Orlando, padre di ragione;
qui nacque Orlando, piú d’ogni altro umano;
qui nacque il gran spavento e la ruina
de’ maganzesi e gente saracina.
9
Guárdati, Almonte; guárdati, Agolante;
guárdati, Agricane e re Gradasso;
guardatevi Lusbecco e Durastante,
Troian, Ancroia, e tu crudel Gurasso;
guardisi piú de gli altri ogni gigante,
ché or nasce in sua ruina il gran fracasso:
qual durezza di monte o fin azzale
potrá star saldo al suo ferir mortale?
10
Nasce dunque l’infante in quella grotta,
senz’ullo testimonio de commadre.
Ma cosa di stupor apparve allotta:
poscia che spinto for l’ebbe sua madre,
ecco de lupi arrivavi una frotta,
di quelle selve uscendo folte ed adre,
ch’andavano d’intorno forte urlando,
onde per nome poi fu detto Orlando.
11
Senti la terra un tanto nascimento,
sentillo il mare, i fiumi, rivi e fonti;
sentillo il ciel di sopra, fora e drento;
sentillo poggi, piani, valli e monti,
grandine, piogge, nevi ed ogni vento,
cittá, castella, porti, ville e ponti;
sentillo pesci, armenti, fiere, augelli,
e intorno a lui par sol che ’l sol s’abbelli.