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74 orlandino


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Benché a Milone un atto temerario
gli paia star di Berta nel cubicolo,
nulla di meno vede necessario
esser a chi ama sponersi a pericolo.
Frosina innante il fa suo secretario,
e senza troppo lungo diverticolo
gli aperse largamente il grande ardore
di sua madonna, e come per lui more;
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e che continuamente s’ange e lania
per lo crudel arciero che la stimula;
e ch’a le volte vienle tal insania,
che a gran fatica in volto la dissimula;
insognasi di notte, langue e smania,
chiamando lui signor e dolce animula;
onde, per removérle un tanto assedio,
convien che d’esso lui vegna ’l rimedio.
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Qui ciò ch’ebbe Milone a lei rispondere,
lasciamlo star, ch’ognuno il può comprendere;
non molto fiato fa mestier effondere
a chi col solfo l’esca vol incendere.
Torno a Rampallo, che non puote ascondere
a Berta il tutto, anzi le fece intendere,
cosí danzando e ragionando insieme,
le fiamme di Milon per lei sí estreme.
39
Berta ch’a l’esca prende foco e vento,
quivi a Rampallo giá non vol celarlo:
narragli accortamente il suo tormento,
e che per pruova mai non vuol scacciarlo.
Ma non finitte il loro parlamento,
che la sua danza termina re Carlo,
e vol che la seguente abbia Milone,
e poi di grado in grado ogni barone.