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170 ii - vera storia di due amanti infelici


fra il piú folto degli arbori, ove regnava una mesta solitudine. Alcune torce, che splendeano lugubramente a piè della riva, mi scoprirono una scena... ahi quanto diversa! In mezzo a gran mucchi di rosi teschi e di sparso ossame s’apriva una stretta fossa: io stesso vidi, al breve canto funebre di pochi sacerdoti giú calarsi un lurido cadavere, e poi coprirlo d’alcune zolle di terra. — O tu — meco stesso dicea, — che vicino a questo campo di morte mollemente sorridi colle grazie e t’inebri nel seno della tua Venere, non odi il flebil suono di quelle sacre querele, non senti il sordo rimbombo dell’intirizzito cadavere, che giú piomba nella fossa, non ti ferisce l’orecchio la funesta campana? Qui t’appressa, o superbo, un istante; qui al margine di quei sepolcri mira l’ossa spolpate ed inaridite de’ tuoi fratelli; e qui si giacciono le membra d’un giovane, che forse poco fa si godeva al rezzo di queste piante, bello e gentile al pari di te!... — Con tutto questo, Lorenzo, credi forse che i ridenti piaceri fuggissero da quei luoghi? No: l’uomo si rende, coll’uso, familiare a tutti gli orrori; e l’ho veduto talvolta scherzar in seno delle piú fatali disgrazie, e banchettar pacificamente in mezzo agli umani cadaveri ed al sangue!

LETTERA LV

13 giugno.

Sai quale amico ho veduto? Il nostro Angelo S... Appunto ier sera, lá nella Montagnola, e meditando anch’esso lo spettacolo di quella scena lugubre. Oh, come vive malinconico e solitario! Io gli vedea profondamente impressi i lineamenti della tristezza e dell’alfanno: non ti narrerò le orribili persecuzioni sofferte, il lungo carcere e la rabbiosa invidia de’ suoi nemici. Con uno stoico sorriso mi raccontava le sue disgrazie: pareva che l’intrepida sua filosofia quasi si compiacesse di trionfar delle avversitá. Ma, per fatale sua sventura, egli ha un cuore tenero, ardente, sensibile. — E che vale — mi dicea — tutta la sapienza de’ filosofi, quando si ama con vera passione e si è infelice nell’amore? — Tu sai ch’egli adorava teneramente la bella Nina A..., e quante cose non ci disse di lei! Un amore nato nella fanciullezza e cresciuto cogli anni... Infine: essa lo ha crudelmente tradito, e si gettò nelle braccia d’un rivale, quando appunto l’infelice Angelo era (ahi di-