Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. II, 1913 – BEIC 1823663.djvu/318

Da Wikisource.
312 vi - commento alla «chioma di berenice»


La terza fu la Berenice dalla bella chioma, la quale, impaziente dell’apoteosi, la fece conseguire anzi la morte alle proprie trecce, ed era sin da’ primi tempi del suo matrimonio riputata immortale come le Grazie. Callimaco, epigram. lv:

               Quattro sono le Grazie: or s’è creata,
               oltra le prime tre, Grazia novella
               rugiadosa d’unguenti. Oh fortunata
               e a tutte invidia Berenice bella,
               che le Grazie non son Grazie senz’ella!

Vedi un altro de’ tanti antichi esempi, ove 3 — 1 = 0.

Frattanto, senza ch’io piú mi distenda, le medaglie tutte de’ Tolomei (Annales compendiarli Syriae Erasmi Froeslich), le loro statue (Paus., in Atticis), i nomi che le Berenici e le Arsinoi regine davano alle cittá e alle province (Plin., lib. v, cap. 9; Tolom., Geogr.; Strab. ed altri); le lodi sterminate e piú che divine, che i re stessi d’Egitto si arrogavano (Monumentum adulitanum, da noi cit. nel Discorso secondo, cap. v), dimostrano abbastanza che non solo que’principi affettavano divinitá, ma che l’aveano nell’opinione de’ sudditi conseguita. Da questa considerazione nascono i seguenti corollari: 1° I numi delle nazioni sono stati di mano in mano i principi, legislatori e sacerdoti. 2° I poeti furono i primi teologi, storici e giurisconsulti delle nazioni. 3° Ogni nuovo Stato, quantunque in fondo mantenga la religione del paese, deve nondimeno procacciarsi nuove divinitá o almen nuovi riti. 4° A questo tendevano gli imperadori primi di Roma e i poeti; e senza Costantino le adulazioni di Orazio e Virgilio, il quale (egl. i, v. 42) chiama «praesentes deos» fino i cortigiani di Ottaviano Augusto, ci sarebbero giunte non solo come poesia, ma come teologia. 5° Per li lumi sparsi dalla filosofia e dalla storia sulla religione gentile, che, come tutte le umane cose, arrivava alla decrepitezza, non avendosi potuto ne’p opoli istillare la divinitá degli imperadori, saggiamente Costantino abbracciò nuova religione, di cui nondimeno o non seppe o non potè interamente valersi.