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32 iv - seconda redazione delle


premermi, a possedermi e m’accieca l’intelletto, e mi ferma perfino le palpitazioni del cuore, e mi fa tutto ferocia, e vorrebbe il mondo finito con me. Piangete tutti... E perché mi caccia nelle mani un pugnale, e mi precede, e si volge guardando se io lo sieguo, e mi addita dov’io devo ferire? Vieni tu dall’altissima vendetta del cielo? — E cosí, nel mio furore e nelle mie superstizioni, io mi prostendo su la polvere a scongiurare orrendamente un Dio che non conosco, ch’io non offesi, di cui dubito sempre...; e poi tremo e l’adoro. Dov’io cerco aiuto? Non in me, non negli uomini: la terra è insanguinata, e il sole è negro.

Alfine eccomi in pace!... Che pace? Stanchezza, sopore di sepoltura. Ho vagato per queste montagne. Non v’è albero, non tugurio, non erba. Tutto è bronchi, aspri e lividi macigni, e qua e lá molte croci, che segnano il sito de’ viandanti assassinati.

Giú... il Roja, un torrente che, quando si disfano i ghiacci, precipita dalle viscere delle alpi, e per gran tratto ha spaccato in due queste immense montagne. V’è un ponte presso alla marina, che ricongiunge il sentiero. Mi sono fermato su quel ponte e ho spinto gli occhi sin dove può giungere la vista... e percorrendo due argini di altissime rupi e di burroni cavernosi, appena si vedono imposte su le cervici dell’alpi altre alpi di neve che s’immergono nel cielo, e tutto biancheggia e si confonde; da quelle spalancate alpi scende e passeggia ondeggiando la tramontana, e per quelle fauci invade il Mediterraneo. La natura siede qui solitaria e minacciosa, e caccia da questo suo regno tutti i viventi.

I tuoi confini, o Italia, son questi; ma sono tutto di sormontati d’ogni parte dalla pertinace avarizia delle nazioni. Ove sono dunque i tuoi figli? Nulla ti manca se non la forza della concordia. Allora io spenderei gloriosamente la mia vita infelice per te; ma che può fare il solo mio braccio e la nuda mia voce? Ov’è l’antico terrore della tua gloria? Miseri! noi andiamo ognor memorando la libertá e la gloria degli avi, le quali quanto piú splendono tanto piú scoprono la nostra abbietta schiavitú. Mentre