Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. II, 1913 – BEIC 1823663.djvu/40

Da Wikisource.
34 iv - seconda redazione delle


de’ vandali e de’ papi. Oh quanto fumo di umani roghi ingombrò il cielo dell’America! oh quanto sangue d’innumerabili popoli, che né timore né invidia recavano agli europei, fu dall’oceano portato a contaminare d’infamia le nostre spiagge! Ma quel sangue sará un dí vendicato e si rovescerá sui figli degli europei! Tutte le nazioni hanno le loro etá. Oggi sono tiranne, per maturare la propria schiavitú di domani: e quei che pagavano dianzi vilmente il tributo, lo imporranno un giorno col ferro e col fuoco. Il mondo è una foresta di belve. La fame, i diluvi e la peste sono nella natura come la sterilitá di un campo che prepara l’abbondanza per l’anno vegnente; cosí forse le sciagure di questo globo apprestano la felicitá di un altro.

Frattanto noi chiamiamo pomposamente «virtú» tutte quelle azioni che giovano alla sicurezza di chi comanda e alla paura di chi serve. I governi impongono giustizia; ma potrebbero eglino imporla, se per regnare non l’avessero prima violata? Chi ha derubato per ambizione le intere province, manda solennemente alle forche chi per fame invola del pane. Onde, quando la forza ha rotti tutti gli altrui diritti, per serbarli poscia a se stessa, inganna i mortali con le apparenze del giusto, fin che un’altra forza non la distrugga. Eccoti il mondo egli uomini. Sorgono frattanto d’ora in ora alcuni piú arditi mortali, prima derisi come frenetici, e sovente come malfattori decapitati; che, se poi vengono patrocinati dalla fortuna, ch’essi credono lor propria, ma che in somma non è che il moto prepotente delle cose, allora sono obbediti e temuti, e dopo morte deificati. Questa è la razza degli eroi, de’ capisette e de’ fondatori delle nazioni, i quali dal loro orgoglio e dalla stupiditá de’ volghi si stimano saliti tant’alto per proprio valore; e sono cieche ruote dell’oriuolo. Quando una rivoluzione del globo è matura, necessariamente vi sono gli uomini che la incominciano, e che fanno de’ loro teschi sgabello al trono di chi la compie. E, perché l’umana schiatta non trova né felicitá né giustizia su la terra, crea gli dèi protettori della debolezza e cerca premi futuri del pianto presente. Ma gli dèi si vestirono in tutti i secoli delle