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Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. II, 1913 – BEIC 1823663.djvu/99

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varianti 93


p. 39, l. 5, Z e L, si tornò a’ colli

»l. 6, Z e L, rivedendo

»l. 7, Z e L, le lasciava cadere

»l. i2, Z e L, le esaminò

»l. 15, Z e L, i due frammenti facciate

»l. 19, Z e L, d’un A che prò? E a che

»l. 21-2, Z e L, su questo libro

»l. 23, Z e L, Io non imparai se non

»l. 23-4, Z e L, le medicine, inutili

»l. 28, Z e L, dall’oriente a questi

»l. 35, Z e L, tu ricominci

p. 40, l. 6, Z e L, ho un secreto che

»l. 8, Z e L, dentro il tuo

»l. 12, Z e L, oggimai

»l. 13, Z e L, mi dilungai molte

»l. 20-1, Z e L, quello sfortunato

»l. 24, Z e L, violento

»l. 27, Z e L, l’uomo

p. 41, I. 1, Z e L, la mattina dopo

»l. 3, Z e L, attraversavano

»l. 7, Z e L, Ben mi accusavano nel mio secreto

»l. 8, Z e L, al

»l. 11, Z e L, della

»l. 16, Z e L, nascono a

»l. 17, Z e L, tornandosi

»l. 18, Z e L, sentano quelle

»l. 22, Z e L, Ma svelerai

»l. 32, Z e L, era discesa tutta sola

»l. 35, Z e L, s’incamminò

p. 42, l. 1, Z e L, una o due

»l. 20, Z e L, che a lui

»l. 21, Z e L, al nostro misero amico

»l. 24, Z e L, potrei quasi giurare che piú. — Non ci rivedremo noi piú? — dissegli il signore T*** con voce afflittissima. Allora Iacopo, come per rassicurarlo, lo guardò in viso con aria lieta insieme e tranquilla; e, dopo breve silenzio, gli citò sorridendo quel passo del Petrarca:

               Non so; ma forse
               tu starai in terra senza me gran tempo.

»l. 25, Z e L, si chiuse; né compari fuor

»l. 29, Z e L, Or tu

p. 43»l. 7, Z e L, Contemplo

»l. io, Z e L, a questo

»l. 12, Z e L, piú volte