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lungo la francia e l'italia 99


Or l’idea del cranio del povero Yorick fu ella cancellata nella memoria del conte dall’attuale presenza del mio? o per quale incantesimo traversò egli d’un salto lo spazio di sette in ottocent’anni? Ma qui non si tratta di ciò: certo è che i francesi concepiscono meglio di quel che combinino; e oramai non mi confondo di cosa veruna di questo mondo; tanto piú che uno de’ primati della nostra chiesa (personaggio ch’io, pel suo candore e per le paterne sue viscere, venero sommamente) pigliò per l’appunto il medesimo granchio.

— Non posso — diceva egli, — non posso indurmi a posare gli occhi sovra le omelie1 scritte dal buffone del re de’ danesi.

— Sta bene — rispondeva io; — ma, monsignore, i Yorick sono due. L’uno, di cui parla Vostra Eccellenza, è morto già da otto secoli e seppellito; e fioriva nella corte di Ordenvillo; l’altro Yorick mi son io, che non fiorisco, monsignore, in corte veruna. —

Il prelato crollava il capo.

— Dio buono! — diceva io — a questo modo Ella, monsignore, scambierebbe Alessandro il grande per Alessandro calderaio2.

    veduto in vita piú volte a rallegrare con le sue celie i conviti del re. Per bizzarria d’accidente, «stern» in inglese suona «tristamente severo». L’autore lo cambiò in Yorick e per la prima volta nel Tristram Shandy, dove dipinge il proprio carattere (vol. i). Gli scrittori della sua vita dicono ch’egli si compiacesse del nome di un buffone in odio dell’ipocrisia, la quale egli credeva sempre velata dalla serietà, dalla gravità, dalla severità e dall’altre inumane virtú. Né io dissento da questa opinione. Ma, a parer mio, piú vera ragione si è che l’antico Yorick, come è descritto da Shakespeare, muove insieme al riso e alle lagrime; e cosí appunto il nostro autore in ogni sua pagina; anzi, mentre professa il ridicolo, riesce assai piú nel patetico. Vedi il proemio alla mia traduzione [F.].

  1. Stampò col nome di Yorick le omelie ch’egli aveva già predicate nella sua parrocchia; e sono tenute l’opera sua migliore. Egli stesso, mandando tutti i suoi libri ad Elisa, scrive: «Gli altri scritti mi uscirono dal cervello: vi siano care soltanto le omelie, le quali mi sgorgarono calde tutte dal cuore». Yorick’s letters to Elisa, i [F.].
  2. E san Paolo si doleva pur molto di questo calderaio. «Alexander aerarius multa mala mihi ostendit: reddet illi Dominus secundum opera ejus». - Epist. ad Timoth., ii, cap. iv, 14. «Alexander, quem tradidi Satanae, ut discat non blasphemare». Epist. ad Timoth., i, cap. iv, 14.