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lungo la francia e l'italia 109


Un cinturino delle sue scarpe le s’era allentato, e la fibbia stava per perdersi. — Veda — disse la gentile fille-de-chambre, sollevando il suo piede. Né io poteva in coscienza scusarmi dal rassettarle per gratitudine quella fibbia, ed infilzarle quel cinturino, e sollevarle anche l’altro piede per accertarmi se le fibbie stavano pari; ma cosí all’improvviso, che la gentile fille-de-chambre uscí irremissibilmente d’equilibrio, e allora...

LII

LA VITTORIA

PARIGI

Si, e allora... Voi, teste d’argilla fredda e tepidi cuori, potrete reprimere o mascherare le vostre passioni; ma rispondetemi: che colpa ha l’uomo s’egli le sente? e di che mai dovrà il suo spirito rendere conto al Padre degli spiriti, se non se del modo con cui si forza di governarle? Che se la natura, nel tessere la sua tela della benevolenza, v’ha intrecciate alcune trame di desiderio e d’amore, si dovrà dunque, per istrapparle, lacerar tutta quanta la tela?

— Flagella codesti stoici — diss’io nel mio cuore, — o grande Rettore della natura! flagellali! In qualunque luogo la tua provvidenza vorrà cimentare la mia virtú, a qual si sia repentaglio, in ogni frangente, concedi ch’io mi risenta de’ moti che ne derivano, e che mi sono propri com’uomo; e s’io li dirigo da uomo dabbene, mi confiderò in ogni evento nella tua giustizia, perché tu, mio Dio, ci hai creati; né ci siamo creati da noi. —

Com’ebbi finita la mia preghiera, porsi mano alla gentile fílle-de-chambre, e l’accompagnai fuori dell’uscio: né si parti mai dal mio fianco fino a tanto ch’io chiudessi e mi ponessi in tasca la chiave; e allora... Essendo omai, ma non prima d’allora ornai certissima la vittoria, le appiccai un bacio sopra una guancia, e la scortai sana e salva sino alla soglia dell’hôtel.