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132 vii - viaggio sentimentale di yorick


Perché in questo e nel seguente capitolo Yorick tocca un racconto che molti de’ suoi concittadini e pochi de’ miei hanno letto, io, traduttore stimai bene di volgarizzarlo e di frammetterlo qui come segue:

VITA E OPINIONI DI TRISTANO SHANDY GENTILUOMO

(vol. ix, cap. xxviii).

Erano le piú dolci note ch’io avessi udito mai: e calai tosto il cristallo per udire distintamente. — È Maria — dissemi il postiglione, il quale s’avvide ch’io stava attento. Povera Maria! — e si chinò da un lato, perch’egli stava in linea retta, e temeva ch’io non potessi vederla — eccola lí, seduta a quel greppo, sonando i vespri sul flauto, con la sua capretta da canto. —

E queste parole furono da quel giovinotto proferite con accento e con volto si concordi a’ moti d’un cuore pietoso, ch’io feci subito voto di dargli una moneta di ventiquattro soldi tosto ch’io fossi a Moulins.

— E chi è la povera Maria? — gli diss’io.

— È l’amore e la pietà di tutto il contado qui attorno — risposemi il postiglione. — Il sole, tre anni fa, non risplendeva sul viso di veruna fanciulla né piú avvenente, né piú spiritosa, né piú amabile di Maria. Povera Maria! tu non meritavi che le tue nozze ti fossero interdette per le brighe del curato della parrocchia. —

E seguitò a dirmi come il curato aveva fatte già dall’altare le denunzie di quelle nozze.

Se non che Maria, che s’era un po’ riposata, s’accostò il flauto alla bocca, e ripigliò la sua aria; ed erano le medesime note, ma dieci volte piú soavi. — Questo è l’Ufficio della sera alla Vergine — disse il ragazzo; — né si sa chi a lei l’abbia insegnato, né come riesca a sonarlo sul flauto: noi crediamo che il cielo per sua misericordia la ispiri; perché, dal dí ch’ella è fuori di sé, pare che non trovi verun’altra consolazione, non si lascia uscire di mano quel flauto, e sona l’Ufficio quasi dí e notte. —

La discrezione e l’ingenua eloquenza del postiglione mi costringevano a diciferare certa gentilezza che gli traspariva, superiore alla sua condizione, dal viso; e sarei stato voglioso di sapere la sua storia: ma allora l’anima mia era tutta della sfortunata Maria.

Ci siamo frattanto avvicinati al greppo ove sedeva Maria. Portava un rado guarnellino bianco, e tutti i capelli, da due ciocche