Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. III, 1920 – BEIC 1824364.djvu/235

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APPENDICE

[Nella stampa del Commentario si è seguita la stesura piú breve, comparsa negli Annali di scienze e lettere di Milano, fascicolo dell’aprile 1811, e che pare rappresentasse l’ultima volontà dell’autore. Qui si riproduce l’altra stesura, molto piú larga e inedita, data dall’autografo foscoliano.]

BATTAGLIA DI MARENGO


{{blocco a destra|

Per quam . . .
crevere vires, famaque, et imperi
porrecta maiestas. . . .

 Horatius, lib. IV, od. XV.

}}

Tutti i disegni di campagna di Bonaparte hanno tale carattere proprio d’audacia e di prudenza, che non sarà mai bastantemente studiato dai militari.

Nel IV, V e VI anno, conquistò tutta l’Italia settentrionale, sostenne con un esercito di trenta in quarantamila uomini i maggiori sforzi dell’Austria, ed in tre anni fece sei campagne.

Campagna prima.

Bonaparte attira sotto Genova il generale Beaulieu, lo assalisce nei fianchi, gii soverchia la diritta, lo rompe a Montenotte, accorre alternativamente or a Dego or a Mondovi, incalza Beaulieu sul Milanese, Colli in Turino, sottomette il re di Sardegna, supera il ponte di Lodi, s’impadronisce della Lombardia, traversa il Mincio, investe Mantova, e, in meno di due mesi, dai monti liguri pianta le sue bandiere sui tirolesi, varca l’Italia ed è ai confini alemanni.

Vive ancora la memoria dello stupore, di cui sí splendidi fatti percossero tutta l’Europa. Le passioni delle parti in Francia e la rabbia dei nostri nemici rappresentavano, nel generale di ventisei anni, un giovine impetuoso, che troverebbe ben presto nella sua propria audacia la sua confusione e la sua perdita.