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lungo la francia e l'italia 39


XX

MONTREUIL

Io sono corrivo ad appagarmi d’ogni sorta di gentme alla prima; ma piú che mai se un povero diavolo viene a esibire la sua servitú a un sí povero diavolo come io sono: e perch’io so che ci pecco, comporto sempre che il mio giudizio riveda la mia stima, difalcandovi, piú o meno, secondo il mio modo d’allora, il caso, e dirò anche il genere della persona ch’io dovrò governare1.

Vedendo La Fleur, io concedeva il difalco che io poteva in coscienza; ma l’idea tutta ingenua e il primo aspetto del giovine, gli diedero vinta la lite: e però prima l’assoldai, poscia presi a informarmi di ciò che ei sapeva fare. — Se non che dissi meco — scoprirò le sue abilità secondo i bisogni: e poi un francese fa di tutto, —

Or il povero La Fleur non sapeva far altro sopra la terra che battere il tamburo e suonare due o tre marce sul piffero. Ad ogni modo, mi posi in cuore che le sue abilità mi bastassero; e posso dire che la mia dabbenaggine non fu mai tanto derisa dal mio senno quanto per questo esperimento.

La Fleur era comparso nel mondo per tempo, e cavallerescamente come i piú de’ francesi, «servendo»2 per alcuni anni; a capo de’ quali, vedendo pago il suo genio, e che egli, forse o senza forse, doveva starsi contento dell’onore di battere il tamburo, il che gli precludeva ogni piú largo sentiero alla

  1. «Modo», e «mood» in inglese, significa «modo» e «umore», «caso», «genere», «persona», «governare», allusioni al gergo de’ grammatici, e fredde, forse perché ia pedanteria è sí noiosa che nom può riescire ridicola [F.].
  2. Il testo: «serving» in caratteri distinti, come derivato dal francese «servir»; italiano «militare» [F.].