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lungo la francia e l'italia 79


La giovinetta a queste parole si lasciò vedere alquanto commossa; e a me parve d’udire un sospiro. Ma io non poteva arrogarmi di chiederne conto, né piú dissi parola sino al canto della rue de Nevers, ove dovevamo dividerci.

— Ma si va egli di qua, mia cara — le dissi — all’hôtel de Modène? —

Rispose che sí. — Benché — soggiuns’ella — vi si vada anche per la rue Guértégaud, che è la via dopo questa.

— Adunque piglierò quella via — replicai — sí per mio piacere, sí per proteggervi quanto piú a lungo io potrò della mia compagnia. —

La giovinetta sentí la mia cortesia. — E vorrei — disse — che l'hôtel de Modène fosse nella rue des Saints-Pères.

— Ci state di casa? — diss’io.

Risposemi ch’era fille-de-chambre de madame de P***.

— Bontà divina! — esclamai — la dama appunto a cui reco una lettera d’Amiens.

— E credo — tornò a dir la fanciulla — che madame de R*** aspetti un forestiero, e le pare mill’anni. —

Pregai dunque la giovinetta che presentasse a madama i miei complimenti e le dicesse ch’io la ossequierei domattina senz’altro.

Cosí discorrendo e stando sempre sul canto della rue de Nevers, ci siamo fermati un altro pochino, tanto ch’ella disponesse un po’ meglio i suoi Égarements du cœur ecc., che le impedivano le mani: mi presi il primo tomo fino a che ella si riponesse in tasca il secondo; poi mi sporgeva aperta la tasca, ed io vi feci star l’altro.

Ed è pur dolce il sentire con che finissime trame gli affetti nostri si vanno vicendevolmente tessendo!

Ripigliando il cammino, la fanciulla dopo tre passi s’appoggiò col suo braccio sul mio, ed io stava già per offerirglielo; ma se lo prese da sé, e con semplicissima spontaneità, come se non potesse entrarle in capo ch’essa non m’aveva mai sino allora veduto.

Quanto a me. fui vinto ad un tratto da tal sentimento di consanguinità, che mi fu forza di volgermi a considerarla in viso