Pagina:Foscolo - La chioma di Berenice, 1803.djvu/74

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scritto, e più forse ch’io non voleva, onde mostrare il mirabile di Callimaco; ma mi ha tratto fuor di cammino il desiderio di dire quello

che ho portato nel cor gran tempo ascoso1,


da poi che vedo le greche e le latine lettere soverchiate in Italia dagl’idiomi d’oltramonti, e mal governate da’ pedanti, cicale pasciute non d’attica rugiada, che indegnamente le insegnano.

IX. La passione, elemento della poesia, al pari della meraviglia, si trasfonde in noi, or dilicatamente, or generosamente, da questi versi. Affetti dilicati sono quelli che derivano dallo amore, dalla carità figliale e fraterna, dalla commiserazione, dal timore, da tutte insomma le molli passioni, comuni a tutte le umane condizioni. Questo poemetto n’è pieno: e più che mai, quando Berenice abbandonata sacrifica spesse volte agli dèi, ed, obbliando il suo magnanimo cuore, si strugge per la sollecitudine della battaglia, e vive trafitta dal desiderio dello sposo e del fratello. E que’ lamenti

  1. Petrarca.