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COMA BERENICES

ποιηματιον CALLIMACHAEUM

latine redditum A VALERIO CATULLO


Omnia qui magni dispexit lumina mundi,
     2Qui stellarum ortus comperit atque obitus

varianti.

Verso 1. Ediz. principe, mss. Ambrosiani, Aldine, Stazio, Corradino despexit. Bentlejo descripsit, parola tecnica degli astronomi. Vossio moenia per lumina. — Verso 2. Stazio, Meleagro, Corradino abitus, Stazio anche habitus da mss.

note.

In tutto il poema parla la chioma. Cresce il mirabile per la prosopopea in cui si dà senso, affetto, e parole alla chioma: né a questo mirabile manca il suo verisimile. Secondo le idee degli antichi filosofi le stelle erano animate ed intelligenti. Accoppiar si doveva il verisimile col credibile. Callimaco fonda la credibilità dell’apoteosi sul testimonio di Conone. Conti. — Quindi questo principio é maestrevolmente rivolto all’encomio di Conone, e della scienza astronomica.

Magni mundi. Il cielo., dal greco κόσμος, mondo, nello stesso significato. Ne accumida esempi l’interprete di Silio Drackenbork lib. xii vers. 366; ed il Vesselingio in Diodoro Siculo tom. i pag. 225. — Italiam ente