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Flammeus ut rapidi Solis nitor obscuretur
4Ut cedant certis sidera temporibus
note. Versi 1 — 2 — 3 — 4.
l’universo: Colui che regge e tempra l’universo. Petrarca. — Per l’universo penetra e risplende. Dante. l’universo: Colui che regge e tempra l’universo. Petrarca. — E negli antichi nostri trovasi anche in questo significato la voce mondo in prosa.
Dispexit. Osservare non tanto con gli occhi quanto con l’intelletto. Volpi. — Lo trovo confermato in Cicer. Tuscul. i cap. 19. Acie mentis dispicere cupiebant.
Lumina. Qualche codice munera, quindi il moenia Vossiano, desunto da Lucrezio; ma qui non hanno a che fare le volte del cielo che abbracciano il globo terracqueo, bensì le costellazioni osservate dall’astronomo.
Ortus, atque Obitus. L’orto e l’occaso cronico delle stelle. Vedi discorso iii. 3.
Solis nitor etc. L’eclissi solare. Vedi discorso iii. 3. — Primo di tutti in Grecia fu Talete che ne investigò la ragione nell’anno quarto dell’Olimpiade xlviii. (Plinio lib. ii cap. 12). E fra’ romani Sulpizio che poi fu consolo, ed allora tribuno sotto Paolo, che spiegò la ragione astronomica dell’eclissi solare e lunare per cacciare il timore dall’esercito la vigilia in cui fu sconfitto Perseo di Macedonia. Partenio. — Vedi considerazioni nostre, ii.
Cedant certis etc. L’orto e l’occaso eliaco delle stelle. Conti. Tutti i commentatori alla parola cedant, espongono decedant, abeant, occidant; senza notare quanto sia poetica questa espressione che personifica le stelle le quali restano immerse nella luce solare, e mentre il Sole passa cedono per riverenza al suo lume prepotente. Vedi il cedere nello stesso significato al verso 47.