Pagina:Foscolo - La chioma di Berenice, 1803.djvu/88

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Ubertim thalami quas intra limina fundunt?
     Nou, ita me Divi, vera gemunt, jüerint. 18

varianti.

Verso 17. Principe, Stazio, Corradino, i 4 mss. Ambrosiani lumina. Stazio inter per intra. — Verso 18. Guarino non ita me, vere, Di gemuere juvent. Slatio non ita me Di ut vera. Vossio, Volpi juverint. Nic. Ileinsio, Valck. non ita, ne Divi ut vera gemant sierint. Withiofio non ita me Divi vera queruntur ament. Ruhnkenio non ita me Divi vera gemunt aderint.

note. Versi 15-17.

gremio matris: aut si ea non est ex proxima necessitudine cum ad virum trahitur: quod feliciter Romulo cessit. Provedevano con questo istituto gli antichi romani alla commemorazione del ratto delle Sabine, ed al pudore delle vergini. Le favole delle disavventure di tante donzelle che aveano perduta la verginità erano lezioni morali e politiche. Vedi in Catullo anche l’altro Epitalamio carmen lxii.


Intra limina. Entrando nel talamo. La lezione lumina mi piacerebbe perchè dipinge gli sponsali e le faci con le quali erano le spose accompagnate a casa il marito; se non mi sconfortasse 1.° la ripetizione troppo frequente in questi versi della voce lumen: 2.° l’uso di accompagnarle con le faci fuori della casa paterna, e non sino al letto nuziale. Catullo, epitalamio di Manlio.

               Tollite pueri faces
               Flammeum videor venire.

E poco prima

               Claustra pandite januae:
               Virgo adest. Viden ut faces
               Splendidas quatiunt comas?