Pagina:Foscolo - Poesie,1856.djvu/287

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inno terzo. 269

Suon, quasi di lontana arpa, scorrente
Sulle penne de’ Zeffiri; soave
E mesto al par dell’armonia1 che diede
325D’Orfeo la Lira, allor che al sacro capo
Dalle Baccanti di Bistonia2 infissa,
Venne nell’alto Egeo spinta da’ monti;
E un’armonia sono tutto quel mare,
E l’isole l’udiano e il continente.
330Pur nė vate giammai, nė arguta corda
Di lidia cantatrice,3 o legge o nome
Diè a quel suono fatal. Così velate,
Sdegnan le Dee mostrarsi a chi l’arcano
Tenta spiar della immortal bellezza
335Con profano pensiero. E ne fa saggi
Di questo avviso Eufrosine,4 cantando
Flebile un carme che da Febo un giorno
Sotto le palme di Cirene5 apprese:
E tu l’odi, o Canova, e in cor lo serba.
     340Innamorato, nel pïerio fonte
Mirò Tiresia6 giovinetto i fulvi
Capei di Palla, liberi dall’elmo,
Coprir le rosee disarmate spalle;
Senti l’aura celeste, e mirò l’onde
345Lambire a gara della Diva il piede,
E spruzzar riverenti e paurose
La sudata cervice e il casto petto,
Che i lunghi crin discorrenti dal collo

  1. 322. Anco questa similitudine, ed il seguente racconto della punizione di Tiresia, quantunque con qualche varietà, si trovano pubblicati dal Foscolo nei commenti alla Chioma di Berenice.
  2. 326. La Bistonia fu una provincia della Tracia, così nomata da Bistone figlio di Marte, che vi fabbricò una città. Qui è posta per la Tracia intiera.
  3. 331. Il metro musicale lidio, così nomato perchè molto in uso presso i Lidj popoli dell’Asia Minore, da cui voglionsi discesi gli Etruschi, narrano che fosse sommamente atto a toccare il cuore; ma Platone lo volle bandito dalla sua Repubblica, accusandolo d’insinuare la mollezza.
  4. 336. Eufrosine, une delle tre Grazie.
  5. 338. La ninfa Cirene, amata da Apollo, diede il nome alla capitale della Pentapoli, detta ancora Cirenaica, in Affrica, regione feconda di palme. Il Poeta qui allude a Callimaco, che fu nativo di Cirene, e di cui ci rimangono tuttavia Inni bellissimi. In quello intitolato I lavacri di Pallade è narrato il fatto di Tiresia, ma, se non andiamo errati, meno leggiadramente che dal Foscolo. Questi poi con tale episodio, sotto le mitiche apparenze, intese a colpire di civile riprovazione chi, per triste passioni, profana la santità delle Lettere e delle Arti liberali.
  6. 341. Tiresia nacque in Tebe, capitale della Beozia, da Evero dalla ninfa Sparto.