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Pagina:Foscolo - Poesie,1856.djvu/46

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a donna,

L’adori ancor?
Ippodamia. (1)
Il re s’avanza. Ahi! forse
Svelato è tutto... va.
Erope. T’adopra... esplora...2.
Ippodamia. Terrore sol innanzi stammi, e lutto.
Che fia!

Atreo, Ippodamia

Atreo. Qual cura or qui ti mena, in queste

Ore tarde di notte?
Ippodamia. A pianger venni...
Libera... a pianger: nè delitto è il pianto
Credo. – Ma tu? pur vegli.
Atreo. Il re non dorme;
S’ei non vegliasse, guai! Disturbatore
Suon di pianto qui trassemi.
Ippodamia. Gemea
Da ogni uom qui lungi; e in questa reggia pure
Gemer di madre s’interdice.
Atreo. E sempre
Dunque in dolor vedrotti?
Ippodamia. Orbata madre
Puote giammai serena starsi! spetta
A te il temprare il mio dolor, chè il puoi.
Atreo. Tïeste vive, io tel ripeto: e forse
Il sai tu pure.
Ippodamia. Io?... No... tu mel dicesti;
Ed io te spero veritier.
Atreo. T’affida! –
Vanne; trascorsa è mezzanotte; è tempo
Che dal tuo duolo ti ristori calma.3.

Atreo,

  1. osservando
  2. Parte
  3. Ippodamia parte