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Distretto di Pergine 91

l’anno 1181 estesa in favore di Maria erede di Ottolino Signore di Predaglia, resa sposa a suo figlio Adalpreto.

Il Vescovo Egnone impegnò questo castello ad Alberto di Metz (Mezzacorona) per 1200 lire di piccoli; Arrigo ne lo ricuperò (1277), e poi lo diede in feudo (2 Aprile), ad eccezione della torre, ad Orlandino, Martino e Abriano di Pergine con tutti i diritti di Signoria. Ma invaso il Principato dalle armi di Mainardo, passò ai Conti del Tirolo, che vi misero un Capitano a modo loro, e più tardi ne confirmarono il possesso, poi che Siccone di Caldonazzo, combattendo pel Marchese di Brandeburgo, cacciò i Carraresi, che v’avea chiamati il Capitano Bonaventura Gardelli (1356). Lo tennero sino all’anno 1531, nel quale il Vescovo Cardinale Bernardo Clesio ne fece acquisto, cedendo all’Arciduca Ferdinando i diritti che godeva la Chiesa di Trento sulla città di Bolzano. E così i Vescovi si mantennero nella signoria con giurisdizione di Pergine sino alla secolarizzazione del loro Principato. Vi tenevano un Capitano, che avea sede nel Castello e giudicava nelle appellazioni in seguito alle sentenze pronunciate dal suo Vicario; giudizio che però non era inappellabile, e potevasi deviare, ricorrendo alla Camera del Principe, e da questa all’eccelso Consiglio Arciducale.

In passato quel castello offriva nel suo interno tante armature, tanti arnesi bellici, da formare un museo; ma ora non è più nulla di questo, ad eccezione delle colubrine abbandonate sullo spiazzo che meglio starebbero nel Museo di Trento.