Pagina:Francesco Ambrosi, Trento e il suo circondario descritti al viaggiatore, 1881.djvu/71

Da Wikisource.

Distretto di Trento 53

reto rappresentante Gesù nell’Orto, messavi dal nobile Cav. Giacomo Zambelli alla cui famiglia appartiene l’intiero palazzo, poi che venne involata la pala primitiva. — Intorno a questo palazzo corre presso il volgo una leggenda, che lo fa essere fabbricato dal diavolo: È detto, che il Fugger per possedere la mano di una vaga donzella, la quale aveva posto per condizione di volere essere accolta in un’abitazione degna di lei, avesse patteggiato col demonio, e che per opera di questo figlio delle tenebre il palazzo fosse sorto in una sola notte.

2) Il Palazzo Tabarelli, ora Moar-Salvadori, in Via San Benedetto. Esso ricorda nel suo nome il Can. Antonio de Fatis Tabarelli che lo fece edificare con grave dispendio e ricorrendo ai disegni del Bramante. Si distingue da tutti i fabbricati di quella Via pel suo bugnato di pietra che monta dalla base al coperto, interrotto soltanto da medaglioni a rilievo ritenuti lavoro del trentino scultore Alessandro Vittoria.

3) La Casa Cazzuffi, ora Pernetti, nella medesima Via. È tenuta in pregio per gli affreschi, gli spogli Egiziani, che stanno sulla sua facciata; lavoro di Latanzio Gambara di Brescia, allievo e genero del Romanino.

4) La Casa Geremia, ora Podetti in Via larga. Stupendo edificio del secolo decimosesto, dove nell’anno 1508 prese stanza l’Imperatore Massimiliano I; e nella terza riunione del Concilio, ebbe alloggio il Cardinale Gonzaga. — Fuori, sulla parete esterna tutta istoriata a fresco, si distinguono ancora le figure del-