Pagina:Francesco Malaguzzi Valeri - Leonardo da Vinci e la scultura, Bologna, 1922.djvu/29

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leonardo col rustici e col verrocchio 19

spondente maggior distacco dalle altre zampe atteggiate al passo un po’ fremente del destriero di razza, quanto nella sapienza nuova dei muscoli vigorosi. E l’atteggiamento stesso, interpretato con gli stessi particolari, che Leonardo esprime in uno dei cavalli (e, si noti, condotto a miglior punto che il cavaliere e le figure circostanti) nel fondo turbinoso della sua Adorarazione dei Magi, del 1481. Se pensiamo al fatto che il Verrocchio, spezzato nel 1481 il primo modello del suo cavallo, ne ripresentò uno nuovo, certo mutato, intorno al l485, con la forma attuale, ne concludiamo che la trovata di Leonardo ha la precedenza. Di qui all'ammettere che Leonardo — spirito audace e novatore — aiutasse il maestro e ormai collega di lavoro col consiglio e coli’ opera v’è solo un passo. E il passo è facile a farsi quando si pensi alla foga, nuovissima nell'ambiente artistico fiorentino, che emana dal fondo dell' Adorazione, in cui è stata veduta una lotta fra due civiltà, la pagana e la cristiana, ben lontana dallo spirito tranquillo legato alla tradizione, del Verrocchio; quando si pensi ai rapporti grandi, evidenti non solo di intuizione ma di forme e di particolari fra le figure di fondo e il Colleoni, fra questo e disegni di cavalli che altri, prima di noi, ha opportunamente messi a diretto contatto con quello del monumento1.

La modellatura del petto e delle gambe del destriero in bronzo son del tutto analoghe a quelle che Leonardo ha diligentemente studiate sul vero, insistendovi, scrutando il movimento dei muscoli a seconda del procedere dell’animale, in un magnifico foglio del Museo di Budapest e in diversi disegni

  1. Fra l’altri e più evidentemente, con particolari che riteniamo indispensabile riprodurre, da Lederer Sandor, A Szépmuoeszeti Mùseum Milanoi meslerei es Leonardo da Vinci. Budapest, 1907.