Pagina:Francesco Malaguzzi Valeri - Leonardo da Vinci e la scultura, Bologna, 1922.djvu/42

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32 CAPITOLO li Martirio di San Sebastiano (per altri la Flagellazione di Gesù Cristo) nel Museo della Università di Perugia die a parer nostro ha ancora forme diverse dalla Deposizione, nella quale, secondo il Venturi, la figura della donna seduta che sostiene il corpo di Gesù sarebbe «simllissimo» a quella seduta nel primo piano del bassorilievo di Perugia, che, a dir vero, ha diverso atteggiamento e trattazione, e una somiglianza limitata al fatto di esser seduta: dove le figure son tondeggianti, un po’ tozze invece che lunghe, a pieghe spezzate come nella scena del martirio. E a Bertoldo egli dà anche il bassorilievo con la Discordia del Victoria and Albert Museum di Londra, pure attribuito a Leonardo dal Bode e dal Miiller Walde (’). I rapporti fra la Discordia e il Martirio di S. Sebastiano e i due bronzi del Museo di Firenze appaiono nella foga di movimento dei personaggi, nelle pieghe a mo* di corde e — in confronto alla scultura di Perugia — nel modo particolare d’intendere gli edifici aperti a logge del fondo. Ma che cosa vi sia, non diremo di Leonardo, ma a pena di leonardesco nella Deposizione e nella Discordia non si saprebbe vedere. Indipendentemente dalla presenza nella prima della figura del principe d’Urbino — col quale non risulta che Leonardo abbia avuto relazioni — lo spirito agitato piuttosto che drammatico che muove le due scene, il modo di raggruppar le figure, le pieghe tormentate nelle une, a corde nelle altre o comunque non plausibili, la forma delle (^) MULLER- Walde, Leonardo da Vinci, Lebenskizze und Forscbungen iiber sein Verhaliniss zur Floreniiner Kunsl und zu Rafael, Miinchen, 1889. Lo Schubring ascrisse invece la Deposizione, il Martirio di S. Sebastiano e la ’Discordia a Francesco di Giorgio Martini: SCHUBRING, Die plastik Sienas im Quattrocento, Berlino, Croie, 1907.