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I MONUMENTI EQUESTRI 73

d’accordo col Müller Walde a togliere dal ristretto novero dei disegni del maestro preparati per il monumento allo Sforza r altro in cui il cavaliere ha lo stesso atteggiamento del precedente, ma in cui il cavallo, tranquillo, procedente al passo poggia la zampa sinistra anteriore su un’anfora ricurva da cui esce acqua. Quello scrittore lo ascrive al gruppo di disegni ideati per il monumento Trivulzio, insieme al precedente che di Leonardo non ha la scioltezza e ch’egli pure ritiene ideato per la statua dello Sforza; e non avverte la stranezza che l' artista ideasse lo stesso atteggiamento, con quel braccio steso indietro contro le consuetudini, per due così diversi monumenti.

Sia che Leonardo, come s’è accennato, schizzi su uno stesso foglio — della Biblioteca di Windsor — la figura del guerriero nuda, d’ispirazione classica, in atto di vibrar colpi di mazza sul caduto che cerca difendersi puntando una gamba sul ventre dell’animale che gli sovrasta e volge in giù con curioso atteggiamento la testa; sia che progetti per un momento il cavaliere nudo col braccio teso in avanti sul cavallo tranquillo; sia che finalmente, in una terza e forse definitiva fase, rivesta il guerriero di lorica, gambali e mantello svolazzante, sul cavallo tranquillo, l’un piede, come s’è detto, sul vaso, r altro su una tartaruga, il tocco magistrale — or rapido e pittorico, ora incisivo e finemente chiaroscurante persino il fondo a tratteggio — rivela l’indagine incessante. La figura del cavallo, attraverso le continue ricerche, si afferma nel suo tipo definitivo, meglio e più sicuramente che quella del duce.

V' è un prezioso foglio vinciano nella R. biblioteca di Windsor (n. 12347) che non richiamò sufficientemente l’attenzione di quanti si occuparono del problema dei due monumenti leonardeschi e che ha un’importanza decisiva per noi. È uno scritto, di pugno di Leonardo, preparato, al solito,