Pagina:Francesco Malaguzzi Valeri - Leonardo da Vinci e la scultura, Bologna, 1922.djvu/99

Da Wikisource.

I MONUMENTI EQUESTRI 89

tomia del cavallo di Carlo Ruini è da ritenersi ispirata all’opera di Leonardo1.

Carlo Ruini juniore — figlio del senatore bolognese omonimo, dotto legista e lettore nello Studio di Bologna. — fu anatomico famoso del XVI secolo. La sua opera grandiosa Dell’anatomia e delle infermità del cavallo edita, nei 1598, coi tipi di Giovanni Rossi a Bologna, ebbe cosi grande successo che fu tradotta in francese, in inglese e in tedesco e, ristampata nel 1618, andò per tutta Europa. E per quanto non mancasse chi la denigrò, scienziati illustri assai l’ammirarono. Il Cuvier la chiamò la migliore monografia di anatomia equina di quel tempo. Nei secoli successivi fu molto copiata e citata. Certo è che l’autore vi dimostra una grande conoscenza dell’argomento e di tutte le opere precedenti in materia, dai veterinari greci, da Vegezio fino a lui. Se le teorie di Galeno vi hanno parte preponderante è a darne colpa ai tempi che lo ritenevano «il fiore della sapienza». Il Ruini tuttavia, a detta dell’Ercolani, se ne valse «con sano e logico criterio». Le tavole numerose e magnifiche che corredano l’opera ponderosa del Ruini sono «ragguardevolissime non tanto per la parte artistica quanto per l’anatomia»2. Se è vano ricercare fra i pochi accenni scritti sull’argomento

da Leonardo rapporti con la materia ampiamente svolta dal Ruini, è agevole invece trovar relazioni fra i due per la parte illustrativa in non poche delle tavole del libro del Ruini. Per quanto i disegni siano riprodotti ampollosamente



  1. E. Jackschath. Die Bedrungung der modernen Anatomie durch Leonardo da Vinci und die Wiederauffindung sweler Schriflen desselben, in «Medizinische Blaiter» di Vienna, 1902, pagg. 770-772.
  2. G. B. Ercolani, Ricerche storico-analitiche sugli scrittori di veterinaria, Torino, 1851, I, pag. 442: Carlo Ruini.