Pagina:Frezzi, Federico – Il quadriregio, 1914 – BEIC 1824857.djvu/156

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150 libro secondo

     E se saper tu vuoi chi son coloro,
65son quelli, dalli quai si signoreggia,
e però ’l peso han con sí bel lavoro.
     Come la bestia, che ben somereggia,
va piú adornata ed ha miglior prebende
ed è onorata di freno e di streggia;
     70cosí han quelli il peso che risplende,
ma sotto quel colore sta nascosto
la soma greve, che la mente offende.
     Per questo giá gridò Cesare Agosto:
— Quando sará ch’io scarchi i pesi gravi
75del pondo imperial, sopra me posto?—
     Gridò Gregorio che ’l manto e le chiavi
ed ogni reggimento ha tanto pondo,
che gli altri sonno a rispetto soavi.
     Ahi! quanti credon su nel mortal mondo
80alcun aver in poppa il prosper vento,
e sé averlo in prora e non secondo!
     Che se colui, il qual credon contento,
dicesse quant’è afflitta la sua voglia,
direbbon sé aver minor tormento.
     85Ahi! quanti son che sguardano alla invoglia
della gran soma, a cui se lo somiere
dicesse il suo gran peso e la gran doglia,
     piglierian le lor some volentiere,
come minori e di piú lieve affanno,
90piú atte al loro dosso e piú leggiere!
     Ahi! quanti son che or a basso stanno,
che ’n terra con la soma caderiéno
del signorile scettro e primo scanno!
     Quanti son ricchi ed in stato sereno,
95che, della povertá portando il peso,
la forza e la vertú lor verria meno!
     Saul in terra morto andò disteso,
portando la soma alta e con bei fregi,
che, stando a basso pria, non era offeso.