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CAPITOLO XVI

Delle tre Furie infernali e delli tradimenti mondani.

     Nullo, se non Iddio, conosce il cuore,
e vede ogni palese ed ogni occolto;
ma l’uom pò iudicar sol quel di fòre.
     Però chi estima altrui secondo il volto
5ovver nell’apparenza che fuor vede,
spesse volte gli avvien ch’egli erra molto.
     E per questo intervien ch’è poca fede
e che gli antichi ed ognun ch’è ben saggio,
si guarda piú, e meno ad altri crede.
     10Io era ancor nel loco che detto aggio,
ove sta Circe nella valle trista,
che ’n bestia sa mutar l’uman visaggio.
     Lí era gente piú piacente in vista
che nullo albergator nel proprio albergo
15o mala putta di losinghe artista.
     E mentre dietro a dea Minerva pergo,
ella mi disse:— Fa’ che qui ti guardi,
e fa’ che sempre tu mi venghi a tergo.
     Se tu per mezzo del mio scudo sguardi,
20tu vederai pel mio cristallin vetro
i cor di tutti questi esser bugiardi.—
     Onde, sguardando ed a lei stando dietro,
io vidi ciò ch’a me prima era oscuro;
e forte mi fia a dirlo in questo metro.
     25Per queste rime mie, lettor, ti giuro
che alcun di quelli dentro era un serpente
e nella vista fuor pareva uom puro.