Pagina:G. Arrigoni, Notizie storiche della Valsassina (1889).djvu/19

Da Wikisource.

— 9 —

sina1, ad Incino2, alle falde del monte Legnone3, a Castello4; ma io sono di parere col Redaelli, che questa città fosse l’odierno Lecco, il quale anticamente giaceva in più elevata situazione verso il monte S. Martino, ed ove rimangono ancora le vestigia di una fortezza5. Cita il Redaelli in appoggio della sua asserzione l’antichità di Lecco, che trovasi rammemorato prima dell’era volgare, la posizione sua anticamente più elevata, essendo costume dei primitivi popoli di collocare le loro abitazioni in siti alti, ed un’iscrizione scolpita sopra una base di pietra trovata a Castello, sulla quale era posto un vitello di bronzo, convertito poi in una campana, e che parrebbe rammentare il Liciniforo di Plinio. Essa dice:


jovi . o . m
hoc simulacrum
liciforum
populi
dicar
6.


Il nome di Leucum sembra allo stesso Redaelli che fra gli antichi popoli significasse un aggregato di abitazioni, od una contea7. Lecco fu poi sempre un capo-luogo di un territorio che dicesi ancora Territorio di Lecco. Arroge che alcune cronache e la volgar tradizione affermano che un tal borgo fosse altre volte città. Castello potè forse esser compreso in Liciniforo e formare una sola città, od esserne un fortilizio.

Il territorio di Lecco è una pianura interposta alla Valsassina ed alla Brianza, all’estremità sinistra di quel ramo del Lario che dicesi Lago di Lecco. È dell’estensione di miglia quattro, e tutto seminato di spessi paesi posti principalmente lunghesso la strada di Valsassina. Il borgo siede lì dove le acque si ristringono per riassumere il nome di Adda, e dove un ponte di undici arcate ne congiunge le sponde. Il commercio ha fatto di Lecco un borgo considerevolissimo, e fu già detto da un illustre vivente che questo s’incammina a divenir città8. Il luogo difatti non può esser più opportuno, poichè, mettendo ivi capo le valli Sassina e del Lario, riesce un punto di riunione a cambiar le merci colla pianura, onde il suo settimanal mercato è riputato il più florido della Lombardia. Il carattere ed i costumi degli abitatori

  1. Cluverio, Italia antiqua, lib. I.
  2. Giovio, Vicecomitum vitae. — Annoni, Op. cit., pag. 13.
  3. Quadrio, Dissertazioni critico-storiche intorno alla Valtellina, T. I, pag. 32.
  4. Cattaneo Torriano, Ms. cit.
  5. Op. cit., pag. 39. — V. anche A. I. a Turre, Disq. Plin., T. II.
  6. Somaglia, Op. cit., pag. 32.
  7. Op. cit., pag. 42
  8. Manzoni, I Promessi Sposi, T. I, pag. 12.