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basta piegare in basso un ramo giovane d’una pianta a legno non troppo consistente, procurandone con opportuno movimento il distacco; con ciò il ramo, nello staccarsi, trascina seco, forse sino alla base, una lista più o meno rilevante del legno sottoposto. Ma se all’incontro si volesse staccare un lembo di tessuto legnoso dal basso all’alto, il distacco sarà il più delle volte impossibile comprendendo fibre discendenti di più rami. Se trattasi d’un germoglio che si voglia staccare piegandolo in basso, il lembo sarà tanto più breve, e quasi appena innicchiato nel legno, quanto più il detto germoglio sarà di una data più recente. La talea così detta a talone non è altro che la parte inferiore del germoglio d’un ramo non troppo vecchio, munito della base d’inserzione, e d’una porzione delle dette fibre discendenti. Questa sorta di talea si pratica singolarmente coll’ulivo.

Ma una prova evidentissima la si avrebbe osservando come si comporti un germoglio od un ramo a corteccia non troppo indurita, quando naturalmente od artificialmente trovi un impedimento al libero spingere in basso le dette fibre radicali. L’osservatore deve tener conto di quanto avvenga sopra e sotto il detto ostacolo. —

Si faccia una legatura che comprenda tutta la circonferenza d’un tronco o d’un ramo a corteccia non troppo grossa nè indurita, oppure si facciano delle incisioni circolari, comprendenti tutto lo spessore dello strato corticale, o si levi un’anello di corteccia. — Dopo alcun tempo si vedrà che il lembo superiore, o porzione superiore all’ostacolo, s’ingrossa e si rigonfia maggiormente che non avvenga dell’inferiore. Se si osserva quali siano le parti ingrossate si scorge che il legno non ha subito alcuna variazione, poichè la direzione dell’umor nutritivo per raggi midollari avrà in egual modo nutrito tanto la parte superiore quanto l’inferiore. Solo la parte corticale del lembo superiore si sarà ingrossata per effetto dell’accumulamento delle fibre radicali.