Pagina:Gaetano Cantoni - Fisiologia vegetale, 1860.djvu/27

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Procurate, in altro modo, che i polmoni più non possano agire normalmente, obbligando l’animale a respirare un’aria meno ricca d’ossigeno o proporzionatamente più ricca d’altro gas inetto alla respirazione, e vedrete immediatamente alterarsi le funzioni digerenti ed assimilatorie, in guisa da produrre disturbi gastrici, macilenze e perfino la morte, mostrando con ciò la stretta relazione e dipendenza che esiste fra questi due fenomeni fisiologici.

Negli animali vecchi, ammalati o deperenti, nei quali il tubo digerente più non elabori, od elabori incompletamente le sostanze nutritive ingeste, avviene che la respirazione, oltre al rallentarsi, in gran parte rivolge la propria azione sui materiali già stati assimilati, e li consumi. La pinguedine e l’adipe scompajono; il tessuto cellulare si assottiglia e si svuota; i muscoli si rendono esili; e perfino le ossa perdono di volume, di consistenza e di peso, finchè la respirazione, non trovando più nè alimenti nuovi, nè materiali già assimilati da elaborare, cessa affatto. Lo stato letargico cui vanno soggetti alcuni animali è pure una prova di quanto si espone.

Fenomeni eguali avvengono ne’ vegetali quando deperiscono e muojono. Le piante deperenti, morte in terra, guaste nelle radici, e munite di poche foglie, danno colla combustione una minor quantità di ceneri e di gas combustibili che non quelle tagliate dal suolo ancor viventi. Le piante verso la maturanza, e quelle le cui radici più non funzionano per una circostanza qualunque, cominciano col diminuire la respirazione, indi elaborano anch’esse i materiali del proprio fusto1.

  1. Vedi anche § 29.
Cantoni. Fisiologia vegetale ecc. 4