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ne debba svolgere una quantità proporzionale alla quantità di materiali elaborati dall’acido carbonico trasmesso dalle foglie alle radici, lasciando sussistere quella relazione approssimativa fra l’acido carbonico assorbito e l’ossigeno esalato, relazione che fece supporre la decomposizione immediata dell’acido carbonico. Il Zanardini a questo punto ci dice:

L’ossigeno esalato di giorno voi lo derivate dal processo di nutrizione, ma nel vostro libro non trovo fatto parola, od almeno non trovo data ragione del come si comporti quello assorbito durante la notte.

A questo risponderei essersi finora constata solo l’emmissione dell’acido carbonico durante l’oscurità, più che l’assorbimento dell’ossigeno; e che se in sperimenti fatti in vasi chiusi, in seguito all’emissione dell’acido carbonico, si trovò nell’ambiente una minor proporzione d’ossigeno, può essere un effetto d’equilibrio di gas e non altro. Finalmente, se fosse provato un assorbimento d’ossigeno durante la notte, non avrebbesi che una spiegazione di più del fenomeno inverso che succede durante il giorno, cioè un equilibrio di gas, od un’emmissione d’ossigeno per un’assorbimento d’acido carbonico.


§10. — Non si deve confondere assorbimento con assimilazione. — Prove.


Continuiamo intanto ad esaminare i fatti. — Essendosi prestato alle foglie, oltre al potere respiratorio, anche il potere digerente, ossia quello di elaborare i materiali assorbiti dalle radici e trasmessi nel loro parenchima, era di conseguenza che alle radici fosse assegnato l’ufficio di semplici spugne, od organi assorbenti i materiali utili, ridotti previamente nel terreno allo stato di soluzione. L’assorbimento, in qualunque modo spiegato, divenne il