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mento, un centesimo della stessa sostanza alla sabbia, alla terra cattiva, ed al buon terreno. — Altre quattro piante di menta erano poste in eguali condizioni, per rispetto alla qualità del mezzo in cui dovevano vegetare, ma erano bagnate con acqua distillata. — Piante di sensitiva erano egualmente sperimentate con 1/200 di sostanza disciolta. — Il risultato costante di queste sperienze fu che, dopo pochi giorni (da tre a sei), periva per la prima quella pianta che vegetava nella soluzione, poi quella nella sabbia bagnata colla soluzione, poi quella della terra cattiva, per ultima quella della buona. Le piante che per confronto vegetavano nell’acqua distillata, od in terra bagnata con essa, si conservarono meglio delle altre.

Sperimentò eziandio il Bouchardat piante usuali (frumento, maiz, fagiuoli), solo confrontando il risultato dell’acqua contenente le soluzioni, con quelle della buona terra bagnata con esse. Le sostanze disciolte furono il carbonato, il cloridrato ed azotato d’ammoniaca, il bicarbonato di soda, il cloruro di sodio, l’azotato di potassa, i solfati ferrosi.

La conclusione dei succitati sperimenti, la quale chiude la suesposta memoria, è la seguente:

La natura del terreno ha un’influenza considerevole sull’azione delle sostanze (tossiche ed altre) nelle piante, e la resistenza all’azione deleteria è tanto più grande quanto migliore è la qualità della terra. Alcuni vegetali i quali compiono tutte le fasi della loro vegetazione quando, crescendo in buon terreno, sono bagnati con una soluzione salina od altra, non decomposta dalla terra, muojono spesso dopo qualche giorno quando le loro radici vi s’immergano liberamente.

Le sperienze del Bouchardat, citate nella di lui prima Memoria del 6 febbrajo 1843, mostrano che le piante vivono più a lungo nell’acqua pura che nell’acqua con-