Pagina:Gaetano Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855.djvu/192

Da Wikisource.

del fico. 187

glia nell’olio d’ulivo, e toccandolo ve se ne lascia una gocciolina. Il fico che era ancor duro e verde, all’indomani si gonfia, divien molle, e comincia a prendere quella tinta che gli è particolare al momento della maturanza. L'occhio si apre, la fioritura incomincia, ed al quarto giorno può cogliersi, avanti che il seme sia fecondato ed indurito, evitando per tal modo anche la nojosa presenza dei tanti granellini interni. Vuolsi eziandio che il frutto riesca più dolce e grazioso di quel che lo sarebbe maturando naturalmente, cosa che io non ritengo; ma è certo che questa operazione riesce di sollievo alla pianta, poichè liberata per tempo da buon numero di frutti maturati molto presto, più facilmente può condurre a giusta maturanza quelli che fossero gli ultimi.

§ 898. Fra gl’insetti nocivi al fico quello che fa il maggior guasto è una specie di chermes, simile nella forma e modo di propagazione a quello descritto alla figura 200. I piccoli insetti ch’escono in maggio di sotto del guscio della madre s’attaccano ai germogli ed ai teneri fichi di cui assorbono il succhio. I germogli restano corti, le foglie ed i rami si coprono di macchie nere, ed i frutti cadono prima di maturare. I rimedi contro i guasti di questo chermes sono identici a quelli indicati pel chermes dell’ulivo.

Vi ha un altro insetto la cui larva corrode le foglie ed anche il frutto verde. Esso, quand’è in questo stato, si riconosce da una specie di ragnatela che lo difende. Quando s’attacca al frutto ordinariamente ne cagiona il distacco.

La caprificazione, ovvero il far maturare i frutti tardivi del fico detto d’oro, è un’operazione che si ottiene ponendo dei fichi selvatici appesi sopra i rami del primo. Da questi fichi selvatici n’esce un insetto, detto cinipe del fico, il quale pungendo ed irritando il frutto tardivo, eccita una vita più attiva nel ricettacolo de’ fiori, e con ciò ne aumenta il volume, come si è già detto al § 882.