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292 coltivazione in piena terra.

durante il verno, si preferisce l’innesto ad occhio dormiente, perchè la vegetazione dell’occhio, applicato alla fine di maggio od al principio di giugno, non ha tempo di farsi abbastanza consistente per resistere ai rigori del verno e spesso deperisce alla cima. L’innesto fatto invece nell’autunno ad occhio dormiente comincia a vegetare al principio della seguente primavera, e perciò trovasi in condizione di fare un germoglio sufficientemente robusto.

Fatto l’innesto in primavera si taglia il ramo innestato 0m,10 al dissopra, e dopo un mese, quando l’occhio innestato abbia germogliato, si taglia più in basso a soli 0m,05. Quando invece s’innesta in autunno, il taglio del ramo si fa alla primavera seguente operando come si è detto. Devesi poi anche tagliare ogni foglia al dissotto dell’innesto, conservandone solamente il peduncolo. Appena che gli occhi innestati abbiano germogliato, si dovrà aver cura di togliere mano mano qualunque altro germoglio che sorgesse sulla pianta.

Se l’innesto è unico, se ne alleverà il germoglio a quell’altezza cui voglionsi stabilire le diramazioni, impiegando anche due o tre anni alla formazione del tronco, secondo che si abbia l’intenzione di allevarlo più o meno alto. All’incontro se fu posto più d’un occhio, opposto l’uno all’altro, si suppone già stabilito il luogo delle diramazioni, ed allora, nella primavera del secondo e terzo anno, non resta che a ben condurre col taglio la direzione di germogli che serviranno quali rami principali.

coltivazione in piena terra.

§ 953. Ora che sappiamo come si possano avere le pianticelle d’agrume, diremo dapprima come queste si coltivino in piena terra, indi come si educhino nelle casse o in vasi.

La coltivazione in piena terra si fa in due diverse maniere, cioè ad albero ed all’aperto, ed a spalliera contro le mura di cinta de’ giardini, o contro muri appositamente costrutti ove il terreno presenti una forte pendenza, servendosi dei muri che servono di sostegno al terreno disposto a scaglioni o gradinata. Talvolta, ove il terreno è piano, si fa anche una contro spalliera alla distanza di tre metri dalla prima, in guisa però che il tronco delle piante della linea anteriore corrisponda nel mezzo fra i due tronchi della linea posteriore, ovvero nel punto ove si congiungono le diramazioni delle due piante della linea posteriore.