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del sesamo. 81

che alla fine di maggio, ed avrebbe i mesi di giugno, luglio ed agosto di una temperatura utile, e questi complessivamente non darebbero che 2080 gradi, e quand’anche vi si potesse aggiungere buona parte della temperatura del settembre, non potremmo mai arrivare alla somma di 2700. Al di là degli Appennini però, ove sono coltivati con successo l’ulivo e gli agrumi io credo che questa pianta vi si potrebbe acclimatizzare, purchè vi sia un terreno sciolto, caldo ed acqua per l’irrigazione. Filippo Re sperimentò questa coltivazione nel Bolognese, e pare con non molto successo, forse per la qualità troppo tenace di quel suolo, o forse perchè questa pianta non ama tanto una forte temperatura, quanto una temperatura costante, ma non inferiore di +16° come dissi, e perciò io ritengo che si dovrebbe tentarne la coltivazione in luoghi non troppo lontani dalle spiagge del mare per i motivi esposti al § 143, vol. I. Nell’Egitto si semina dal mese di aprile sino alla metà di giugno, ed impiega 90 giorni nel primo caso ed 80 nel secondo. Il sesamo potrebbe entrare nell’ordinaria rotazione prima del frumento, del ravizzone, ecc. Il vantaggio dell’ulivo su questa pianta è quello di poter allignare anche in luoghi erti, asciutti ed in terreni poco profondi. Il sesamo inoltre soffre per i venti i quali, dibattendo le foglie e facendole appassire, arrecano un danno alla pianta arrestandone la vegetazione: una tal circostanza è assai importante, specialmente ove si volesse introdurre la coltivazione nei paesi montuosi, quasi sempre dominati dai venti.

Il sesamo è una pianta ricchissima d’azoto, e che desidera di compir presto la sua vita vegetativa per mezzo dei calor atmosferico; epperò questi due suoi bisogni c’indicano che vuole un concime abbondante molto azotato ove, come nell’Egitto, le grasse alluvioni non arricchiscano da sè sole il terreno, e che vuole un terreno lavorato profondamente e soffice, acciò possa nell’egual tempo risentire gli effetti della temperatura atmosferica e dei raggi solari, ed imbeversi e conservare una certa qual freschezza senza intrattenere l’umidità. Perciò io ritengo che i lavori ed il concime che indicai profittevoli alla canapa ed al lino, siano pur quelli che meglio facciano prosperare il sesamo. Si potrebbe anche coltivare dopo un primo raccolto di foraggio, o del ravizzone, o del pomo di terra quarantino.

Disposto il terreno come si farebbe pel lino, onde sia facile l’irrigazione, si semina a gettata con 19 litri di grano,