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82 della madia.

indi si erpica, oppure si getta la semente nei solchi dell’aratro, come si usa nell’Egitto, ove germina nello spazio di quattro giorni. Dopo 25 o 30 giorni si zappa e si dirada al punto che ogni pianta sia lontana dall’altra circa 0m,33: diradate le piante si irriga, e questa irrigazione si ripete ogni 12 o 15 giorni secondo lo stato di aridità del terreno.

Pel raccolto non si aspetta che la pianta sia intieramente disseccata, ma si taglia presso terra con precauzione appena che il fusto e le silique, che contengono i grani, comincino a prendere un color rossastro, altrimenti le silique per la minima scossa si aprirebbero con perdita grande di semi; perciò le piante si tagliano di buon mattino quando sono ancor umide per la rugiada. Coi fusti si formano dei fastelli, che si portano sull’aja distendendoveli e lasciandoveli per circa 15 giorni, acciò i grani maturino completamente, ed i fusti dissecchino. Indi si battono, e le silique non ancor ben mature si lasciano ancora sull’aja per altri 10 giorni circa, dopo i quali si battono nuovamente anch’esse.

Il prodotto di un ettaro coltivato convenientemente a sesamo può essere di 15 ettolitri, ossia circa 1000 chilogrammi di grano, ossia 480 chilogrammi di olio del valore di franchi 150 al %. Il tortello residuo allo stato normale contiene 3,23 di azoto per %. I fusti disseccati pesano il sestuplo del grano, e contengono 0m,50 d’azoto.

della madia.

§ 827. La madia (madia sativa) è pure una pianta a semi oleiferi, e che può vegetare anche nei climi un poco meno che temperati, purchè il terreno sia piuttosto sciolto e secco, qual’è il siliceo-calcare-argilloso. Un clima piovoso, ed un terreno umido favoriscono è vero una maggior vegetazione erbacea, ma questa riesce sempre a diminuzione del prodotto di semi.

Esige questa pianta circa 2500 gradi di calore, temperatura media; per cui dai climi temperati in su si semina in primavera e si raccoglie alla fine d’agosto, e non permette che la preparazione del terreno pel frumento, oppure la semina del ravizzone, delle verze, o del lino invernengo. Nei climi caldi, essendo possibile ottenere i 2800 gradi di calore cominciando dal luglio, potrà succedere ai cereali. Nel nostro clima succederebbe ai trifoglio ed al ravizzone.