Pagina:Galilei - Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze - 1638.djvu/48

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del Galileo. 39

come, per esempio, partendosi le al, bc da i punti ab, et havendo tra di loro la medesima proporzione, che hanno le parti ac, bc, et andando à concorrere nel punto l, e ritenendo l’istessa proporzione altre due ak, bk, concorrendo in k, altre ai, bi, ah, hb, ag, gb, af, fb, ae, eb, dico che i punti de i concorsi l, k, i, h, g, f, e cascano tutti nella circonferenza di un istesso cerchio: talche se ci immagineremo il punto c muoversi continuamente con tal legge, che le linee da esso prodotte sino à i termini fissi ab mantenghino sempre la proporzione medesima, che hanno le prime parti ac, cb, tal punto c descriverà la circonferenza d’un cerchio, come appresso vi dimostrerò. Et il cerchio in cotal modo descritto sarà sempre maggiore, e maggiore infinitamente, secondo che il punto c sarà preso più vicino al punto di mezzo, che sia o, e minore sarà quel cerchio, che dal punto più vicino all’estremità b sarà descritto; in maniera che da i punti infiniti, che pigliar si possono nella linea ob, si descriveranno cerchi (movendogli con l’esplicata legge) di qualsivoglia grandezza, minori della luce dell’occhio d’una pulce, e maggiori dell’Equinoziale del primo Mobile. Hora, se alzandosi qualsivoglia de i punti compresi tra i termini ob, da tutti si descrivono cerchi, e immensi da i punti prossimi all’o, alzando l’istesso o e continuando di muoverlo con l’osservanza dell’istesso decreto, cioè che le linee da esso prodotte sino à i termini ab


riten-