Pagina:Galilei - Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze - 1638.djvu/5

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à riverirla personalmente, si come più volte havevo fatto per lettere, et con tale incontro presentai à V. S. Illustrissima la Copia di queste due Opere, che allora mi trovavo havere in pronto; le quali benignamente mostrò di gradire molto et di essere per farne sicura conserva; et, col participarle in Francia à qualche amico suo, perito di queste scienzie, mostrare, che se bene tacevo, non però passavo la vita del tutto ociosamente. Andavo dipoi apparecchiandomi, di mandarne alcune altre Copie in Germania, in Fiandra, in Inghilterra, in Spagna, et forse anco in qualche luogo d’Italia, quando improvisamente vengo da gli Elzevirii avvisato, come hanno sotto il torchio queste mie Opere, et che però, io deva prendere risoluzione circa la dedicatoria, et prontamente mandargli il mio concetto sopra di ciò. Mosso da questa inopinata, et inaspettata nuova, sono andato meco medesimo concludendo, che la brama di V. S. Illustrissima di suscitare, et ampliare il nome mio, col participare a diversi miei scritti, habbia cagionato, che sieno pervenuti nelle mani de’ detti Stampatori; li quali, essendosi adoperati in publicare altre mie Opere, habbiano voluto honorarmi, di mandarle alla luce, sotto le loro bellissime, et ornatissime stampe: Per ciò questi miei scritti, debbono risentirsi, per haver havuta la sorte, d’andar nell’arbitrio d’un si gran Giudice, il quale, nel maraviglioso concorso di tante Virtù,


che