Pagina:Galilei - Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze - 1638.djvu/6

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che rendono V. S. Illustrissima ammirabile à tutti, ella, con incomparabile Magnanimità, per zelo anco, del ben publico, à cui gli è parso, che questa mia Opera, dovesse conferire, hà voluto allargargli i termini, et i confini dell’honore: Sì che, essendo il fatto ridotto in cotale stato, è ben ragionevole, che io, con ogni segno più cospicuo, mi dimostri grato riconoscitore del Generoso affetto di V. S. Illustrissima, che hà havuto à cuore, di accrescermi la mia fama, con farli spiegar le ale liberamente, sotto il Cielo aperto, dove che à me pareva assai dono, che ella restasse in spazii più angusti. Per tanto, al nome Vostro, Illustrissimo Signore, conviene, che io dedichi et consacri questo mio parto, al che fare, mi strigne, non solo il cumulo de gli oblighi, che gli tengo, ma l’interesse ancora, il quale (siami lecito così dire) mette in obligo V. S. Illustrissima di difendere la mia riputazione, contro à chi volesse offenderla: mentre ella mi hà posto in steccato, contro à gli avversarii. Onde, facendomi avanti, sotto il suo stendardo et protettione, humilmente me le inchino, con augurarle per premio di queste sue grazie, il colmo d’ogni felicità, et grandezza. D’Arcetri, li 6 Marzo 1638.

Di V. S. Illustrissima

Devotissimo Servitore

GALILEO GALILEI.



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