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verso il gruppo dei cospiratori, accorgendosi che le sue mosse erano seguite con molta curiosità.
Forse avrebbe preferito una furiosa tempesta dell’Oceano a tutti quegli occhi indagatori che lo spiavano, ma in quel momento raccolse tutte le abitudini dell’uomo di comando, per conservare un’apparenza dignitosa, imperturbabile: e spiegò un sangue freddo degno veramente d’ammirazione quando salutò, con tutto l’ossequio romantico del bel giovane del 1849, la Santacilia, il barone De Renzis e gli altri componenti il gruppo, per poi sedere, con grande naturalezza, proprio accanto al conte Tibaldi, come niente fosse.
Le Cingoli, pur non sapendo come spiegare tutta quella strategia, notarono e sopratutto fecero notare che il conte, due