Pagina:Gandolin - Guerra in tempo di bagni, Milano, Treves, 1896.djvu/200

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testava la musica. Di rado usciva la sera e unicamente per andare a prendere una tazza di cioccolatto nel severo e taciturno stabilimento Palmieri, dove barattava qualche parola con due senatori e un generale a riposo, i quali, più che discorrere, sentenziavano, e si trovavano d’accordo soltanto sopra un vitale argomento: il mondo andava di male in peggio!

Le Cingoli aguzzarono gli occhi e tesero gli orecchi.

Massimo, seduto tra la Santacilia e il conte Tibaldi, esclamò:

— Attenti: c’è da temere qualche sorpresa del nemico, che s’inoltra con troppa sicurezza, verso le nostre trincee.

Infatti, l’ammiraglio, dopo aver dato un’occhiata a destra e a sinistra, s’avanzava, a lenti passi, con fare indifferente,