Pagina:Gandolin - La famiglia De-Tappetti, Milano, Treves, 1912.djvu/14

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Serva e padrona si sbracciano, si affannano, frugano, rifrugano e non trovano nulla.

— L’avevo detto io! Agenore! lascia stare l’orologio.

— Dimmi — soggiunse la moglie tutta stravolta — non ti basterebbe uno spillo messo per bene?

— Sicuro! per farmi scoppiare una vena.

— Aspetta... ecco l’ago... manca il filo... ah! un po’ di filo nero.

— Lo sapevo!

— Papà — strilla Agenore — non mi voglio lavare la faccia.

— Non ti vergogni, sudicione? (alla serva con autorità). Rosa, non risparmiate il sapone, specialmente nel collo... e che sia pettinato, mi raccomando... sangue di bacco!

— Che cosa c’è?

— Te l’ho detto mille volte! non abbottonare i manichetti delle camicie pulite!.. uno si infila la camicia e non riesce a met-