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in rosso vivo in tutta la sua lunghezza; in seguito la tinta del rosso si localizza, e forma come una fiamma, che parte dal polo negativo e viene a sfumare verso la metà dell’intervallo. In questo tratto lo spettroscopio distingue nettissima e quasi sola la riga caratteristica del litio; nel rimanente si ha, come dianzi, lo spettro dell’azoto.

Qui vi è dunque un’apparenza di elettrolisi parziale, in quanto, almeno, il metallo si porta all’elettrodo negativo.

Il trasporto del jone metallico presso il catodo si può mettere in luce con una seconda esperienza molto elegante. Se infatti nelle condizioni descritte innanzi si inverte istantaneamente la direzione del flusso, si vede la scarica apparire rossa da un elettrodo all’altro, e poi il metallo ridursi come prima, in pochi secondi, dalla parte del conduttore negativo.

Fenomeni in tutto simili si osservano sostituendo al sale di litio altre sostanze; per esempio, serve assai bene una soluzione di cloruro di sodio, acidificata con acido cloridrico. Il tallio, il cesio possono impiegarsi allo stesso scopo; ma volendo ripetere le esperienze è da preferire l’uso del litio, sopratutto perchè la colorazione, che esso imparte alla scarica, stacca meglio di ogni altra sull’aureola verde.

3) Riecke e Stark studiarono alla loro volta il fenomeno che ci occupa, con una disposizione poco diversa3.

In una scintilla prodotta nell’aria fra due elettrodi aventi una differenza di potenziale costante di 3690 Volta, i detti autori introducono una perla di cloruro di sodio o di litio, e trovano che la scarica assume una colorazione uniforme (gialla o rossa) quando la perla è mantenuta vicina al polo positivo; si tinge invece per un breve tratto nella regione catodica se la perla si colloca appunto in prossimità dell’altro polo.

Riecke e Stark vedono addirittura in tali risultati una prova del processo elettrolitico. E qui sono costretto di nuovo ad insistere sulla proprietà del linguaggio; perchè il parlare di elettrolisi non significa soltanto ammettere l’esistenza di nuclei metallici in moto dal polo positivo al negativo, ma significa, pure astraendo da considerazioni quantitative, supporre almeno che vi siano anche degli atomi di cloro negativi e procedenti nel verso contrario. Ora di questo le esperienze non ci dicono assolutamente nulla,

4) Del resto, che nelle mie esperienze, e, naturalmente, anche in quelle di Riecke e Stark, non si tratti propriamente di elettrolisi, fu dimostrato del Razeto, per quanto mi pare, in modo esauriente4.

Secondo il Razeto si sarebbe in presenza, nel caso mio e in quello di Riecke e Stark, di fatti analoghi a quelli notissimi che si osservano